lunedì 16 gennaio 2012

Pensiero su l' Eutanasia

Cosa ne pensate a questo proposito?



3 commenti:

  1. L'eutanasia, che letteralmente significa "buona morte" ,è il processo secondo il quale si procura intenzionalmente la morte di un individuo la quale condizione psico-fisica è compromessa dalla malattia.
    Vi sono molti modi per attuare questo tipo di intervento:
    l'eutanasia viene definita attiva quando si induce la morte con farmaci;
    passiva quando viene omesso un trattamento medico necessario per la sopravvivenza dell'individuo malato;
    volontaria quando il soggetto malato richiede questo tipo di intervento.
    Detto questo credo che riuscire a definire l'eutanasia un atto , anche moralmente, giusto o sbagliato sia quasi impossibile ; o meglio credo che sia impossibile dare una risposta generica ad una domanda che necessita di una conoscenza che , per fortuna , non tutti hanno.
    Il mio pensiero di eutanasia, infatti, sarà sicuramente diverso da quello di una persona che nella propria vita ha avuto modo o forse , per meglio dire , è stata costretta a porsi questa domanda:
    Cos'è meglio per me ? Ma soprattutto, cos'è meglio per lui cioè per l'individuo malato?
    L'unica cosa che posso fare è di riportare cos'è successo a me.
    Infatti anche se ero molto piccolo ( avevo circa 6 anni ) è venuto a mancare mio nonno.
    Aveva un grave male e , a causa della malattia, aveva smesso anche di parlare e mangiare.
    La morte già gli aveva bussato sulla spalla e il finale di quella storia era già scritto .
    Benché quindi questo fosse chiaro non sarei mai riuscito a "staccare la spina " , anche se questo avesse posto un fine alle sue sofferenze .
    Allora non possiamo decidere . Non possiamo imporre di decidere per loro , per chi veramente si trova di fronte a queste terribili situazioni.

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  2. Il dibattito su questo tema negli ultimi anni si è fatto più serrato anche in conseguenza in alcuni casi eclatanti che hanno occupato le prime pagine dei giornali per lungo tempo e hanno persino scatenato un dibattito socio-politico fin troppo accesso ; mi riferisco in particolare al caso Eluana e al "suicidio assistito" del fondatore del giornale il Manifesto , Lucio Magri. In linea di massima si contrappongono pareri di cattolici e laici . I primi sono sostenitori della sacralità della vita ; e quindi rifiutano qualsiasi iniziativa dell'individuo che possa mettere in discussione questa sacralità; i laici al contrario sostengono la libertà dell'individuo di scegliere se vivere o morire per salvaguardare la propria dignità . Io credo che il tema sia talmente complesso e profondo che schierarsi tra due tesi opposte sia troppo riduttivo, a maggior ragione se la posizione che si assume ha origine da ciò che viene suggerito dalla religione o dalla politica . Ogni caso è un caso a sé, ogni individuo è un "UNICUM" e di fronte al dilemma tra vita e morte ciascuno puo' reagire in modo diverso. Penso persino che lo stesso individuo puo' cambiare parere a seconda della circostanze in cui viene a trovarsi. Poiché però è necessario che anche temi bioetici siano regolamentati dalla legge, questa debba preoccuparsi di tutelare dagli abusi, lasciando però, contemporaneamente ampi margini di libertà di scelta a ciascuno. Potrebbe essere opportuno chiedere a ciascun cittadino di esprimersi con una specie di testamento biologico nel quale dichiarare la propria volontà eventualmente di essere sottoposto o meno alla pratica dell'Eutanasia; un po' come avviene per la donazione degli organi.

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